La Polizia di Stato di Trento, dopo alcuni furti di biciclette avvenuti ai danni del negozio “Patrik Bike” di Lavis (TN), tra il 4/5/6 marzo 2015 e del tentato furto presso il negozio “Carpentari Bike Shop” di Nago Torbole (TN), avvenuto nella notte tra il 9 e 10 marzo 2015, ha eseguito 3 ordinanze di custodia cautelare, di cui due in carcere, nei confronti di una banda di 8 persone, cittadini moldavi ed ucraini, specializzata in furti di biciclette di alta gamma.
I malviventi, che utilizzavano per i loro colpi furgoni e autovetture rubate pochi giorni prima del furto da compiere, in una sola serata avevano rubato 40 biciclette per un valore di circa 95.000 euro.
L´indagine, iniziata nel giugno 2015 e condotta dai Poliziotti della Squadra Mobile trentina, partiva dal presupposto che l´organizzazione criminale, presumibilmente, era dedita al reperimento di biciclette di alta gamma da immettere sul mercato, anche online, per acquirenti esperti.
Le risultanze investigative hanno permesso di individuare, inoltre, una scheda telefonica attivata lo stesso giorno del furto presso un dialer di Milano da persone sconosciute.
Partendo, infatti, proprio da quella scheda telefonica di “lavoro”, le indagini hanno permesso di comprendere quale altra scheda, questa volta abbinata ad uno dei “capi” dell´organizzazione, fosse stata utilizzata nello stesso telefono.
Questo elemento e le successive intercettazioni telefoniche hanno consentito di disvelare l´intera compagine criminale.
Dalle intercettazioni è emerso che il gruppo, composto da 8 persone, individuava i negozi specializzati di biciclette, sia in centro che nord Italia, per poi realizzare gli ingenti furti utilizzando autovetture e furgoni provento, a loro volta, di furto. La merce veniva poi affidata a dei corrieri ucraini che avevano il compito di trasportarle fuori dallo Stato.
Proprio in base a questo schema l´8 luglio 2015, 2 di loro erano stati sottoposti a Fermo di P.G. ad Ugovizza (UD), dalla Polizia Stradale di Amaro, mentre si stavano recando in Austria per un raid a bordo di un veicolo rubato.
Le biciclette rubate venivano allocate all´estero e rivendute attraverso siti specializzati online come, peraltro, documentato anche attraverso trasmissioni televisive nazionali.
Agli 8 componenti sono contestati i reati di associazione a delinquere, ricettazione e furto aggravato.
Durante le successive perquisizioni sono stati rinvenuti numerosi documenti tra i quali un libro mastro dove erano elencati tutti i beni ricettati (tra cui anche merce diversa dalle bici, quali abbigliamento di marca ed altro) e relativi prezzi di vendita.
Quest´elemento fa comprendere come questa organizzazione fosse specializzata nel trasferire la merce nei paesi dell´Est per ricollocarla, anche nel nostro Stato, attraverso mercati online.
Maggiori dettagli verranno forniti nel corso della conferenza stampa che si terrà alle ore 11:00 in Questura.
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